8 Ricette toscane della nonna
È una mattina fredda d’autunno. Ci siamo appena svegliati e, tra una fetta biscottata e l’altra, un dubbio ci attanaglia. Cosa ci preparerà nonna per pranzo?
E da questo dubbio abbiamo iniziato a domandarci: quali sono le 8 ricette toscane che ogni nonna dovrebbe conoscere?
Per risolvere questa dubbio gigantesco, non potevamo che chiedere a nonna Marisa cosa ne pensa, e lei ha iniziato a parlare.
Dopo circa 54 ore di chiacchiere, abbiamo scritto questo articolo. Tranquilli, abbiamo strasintetizzato quello che ci ha detto.
La trippa: una ricetta toscana che non può mancare su nessuna tavola
La trippa è senza dubbio una delle ricetta toscane più famose. In particolare la trippa alla fiorentina.
Fatta con l’intestino del bovino, dopo essere stato lavato a dovere, la trippa rappresenta l’essenza della cucina toscana: unta a dovere, morbida e stracotta, non adatta a stomaci deboli.
Un’esplosione di sapori, grazie al tipo di carne utilizzata e alla grande quantità di pepe per condirla, che spesso viene accompagnata con una spolverata di parmigiano.
Un piatto più semplice da preparare, rispetto alla maggior parte degli stracotti, e soprattutto più veloce.
Il ragù toscano con le rigaglie
Per il mondo intero il ragù è quello alla bolognese. Un po’ come se i bolognesi avessero l’esclusiva su questo sugo di carne.
Sappiamo però che in diverse regioni d’Italia il ragù ha assunto sfumature diverse. E in toscana ogni nonna prepara il ragù a modo suo.
Ci sono ricette con più o meno pomodoro, più o meno olio. Tutte assolutamente buone. E tutte con le rigaglie.
Nonna Marisa ci ha detto: “Se una nonna non conosce la ricetta del ragù toscano, non è una nonna!”.
E noi non abbiamo avuto il coraggio di chiederle altro in merito visto che aveva in mano una ciabatta.
Un must della nostra cucina: la ribollita
Per le nonne delle campagne toscane, la ribollita è stata quasi una salvezza. Infatti questa minestra di pane e verdure era fonte di sostentamento per i contadini.
Poi parliamoci chiaro: quando usciamo dalla toscana, dopo averci chiesto “la hoha hola hon la hannuccia horta horta”, vogliono sapere come si fa la ribollita.
Quindi è ovvio che in ogni pranzo di famiglia, al di là della discussione di quali ortaggi effettivamente andrebbero nella ricetta “originale”, la ribollita è presente.
Il sugo di fegatini per i crostini
Qui andiamo a toccare un altro mostro sacro della tradizione toscana in cucina. E nonna Marisa ci racconta un aneddoto che ci fa capire l’importanza di questo sugo.
Quando era bambina, mangiare la carne era un lusso. E una famiglia contadina come la sua non poteva certo permetterselo ogni giorno.
Quindi il sugo ai fegatini era il massimo per le famiglie contadine, essendo i fegatini di pollo considerati uno scarto, che però rendeva al massimo in questa ricetta.
E oggi, compleanni, natali, anniversari. Tutti si aprono con almeno 3 o 4 crostini ai fegatini. Altrimenti chi si occupa di cucinare rischia la sommossa da parte di tutti i partecipanti!
Altra ricetta toscana famosissima: la pappa al pomodoro
In Osteria non abbiamo mai o quasi mai servito la pappa al pomodoro. Semplicemente perché complicata da mantenere e riscaldare.
Perché la pappa è buona fatta e mangiata: pane raffermo ricotto con pomodoro fresco e qualche foglia di basilico.
Anche questa è una delle ricette toscane che sono nel “bekgraund” di ogni nonna. Perché è una ricetta semplice, buona ma preparata con materie prime povere.
Insomma, come antipasto, primo o secondo la pappa al pomodoro va sempre bene e quindi sta in questa lista di diritto!
Beh, come possiamo non citare i fagioli all’uccelletto
Dopo 14 ore di chiacchiere con Nonna Marisa ci siamo quasi persi, fin quando dalla sua bocca non esce la parola magica: fagioli all’uccelletto.
Una ricetta toscanissima (o almeno così dice lei), che rappresenta al meglio la semplicità della nostra terra.
Fagioli, pomodoro, salvia, un po’ di pancetta, un bel po’ di olio. E la magia è fatta. È vero che non tutte le nonne sanno prepararli, o almeno non fanno qualcosa di eccezionale.
Ci è capitato di mangiare fagioli che erano completamente separati dal sugo, o poco cremosi.
In casa nostra i fagioli all’uccelletto sono il fiore all’occhiello, e quindi Nonna Marisa ci ha obbligati a inserirli in questa lista. Ricordandoci che “Durante la guerra se non c’era i fagioli non si mangiava”.
L’ossobuco in umido (come tutti gli stracotti)
Abbiamo già detto di come gli stracotti siano un vanto per la cucina toscana. D’altronde ogni regione ha le proprie regole.
E fra tutti gli stracotti possibili – magro in umido, cacciagione in umido, spezzatini vari – abbiamo deciso di inserire l’ossobuco.
Abbiamo fatto un compromesso con Nonna Marisa, che ce li avrebbe inseriti tutti, per non rischiare di fare una lista di 180 ricette.
L’ossobuco in umido ha le caratteristiche di tutti gli stracotti: è morbido come il burro, rifatto nel pomodoro e insaporito dalla lunga cottura.
A differenza della maggior parte delle cotture in umido è preparato spesso in teglia, invece che nel tegame, essendo tagliato a fette.
Visto il grande sapore è spesso accompagnato da contorni neutri: spinaci saltati, piselli, che possono essere anche aggiunti durante la cottura.
Insomma uno stracotto che ne vale altri 100!
Ricetta toscana bonus: le polpette di carnevale
A questo punto siamo arrivati alla fantascienza: le polpette di carnevale.
Siamo costretti a dire così perché, purtroppo, questa ricetta sta sempre più scomparendo dalle case toscane a causa della lunga preparazione e della difficoltà.
Nonna Marisa ha quasi 90 anni e, nonostante qualche acciacco, ancora non fa passare un carnevale senza preparare le famigerate polpette di carne.
Perché in casa nostra non sono mai mancate e quindi non possono mancare.
Abbiamo provate alcune volte a dissuaderla dall’impresa, ma ci siamo beccati solamente qualche offesa benevola.
Quindi sicuramente non saremo noi a interrompere questa tradizione e per questo siamo felicissimi di condividere la ricetta e di inserirla tra le ricette toscane della nonna.
Conclusioni
Siamo giunti alla fine delle 54 ore di chiacchiere, che abbiamo sintetizzato il più possibile in questo articolo.
Sicuramente esistono tantissime altre ricette toscane, anche remote, che andrebbero aggiunte in questo articolo.
Potete contattarci tranquillamente per segnalarcele, anche andando a questo link.
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