Come mai Capounto?
La vera storia del nome Capounto
Numerose sono le storie dietro alla nascita del soprannome “Capounto” per la piccola Osteria Bonanni. Alcuni ritengono che il nome derivi dai piatti più famosi, come i fagioli all’uccelletto e la braciolina alla livornese, che hanno sicuramente un sapore ed un aspetto “unto”.
Effettivamente la cucina dell’Osteria, ricca di sapori e condimenti, fa del buon olio di oliva toscano uno degli elementi chiave, portando quindi questa ipotesi ad essere plausibile. L’olio di oliva è così presente nei piatti del ristorante che è stato rappresentato anche nel logo del ristorante, nel quale è presente il disegno stilizzato di un “uomo” che si bagna la testa con l’olio.
Pur sembrando questa storia vera, in realtà il nome “Capounto” ha origini diverse. Il soprannome non è nato a causa dei ricchi condimenti delle pietanze, bensì perla brillantina che Mauro, ottantottenne che a lungo ha gestito il locale e che tutt’ora non riesce ad abbandonare, usava ed usa ancora per sistemarsi i capelli.
Una volta che Mauro ha ricevuto l’appellativo, anche il suo ristorante è diventato Capounto, fino a diventare noto in tutto il circondario dell’empolese.